venerdì 11 novembre 2011

San Martino

Uno dei vantaggi dell'avere i figli che frequentano una scuola in campagna pur abitando in città è che nel pomeriggio,quando terminano le lezioni,possiamo decidere,se ci va,di fare una passeggiata attraverso campi coltivati ad ulivi ,vigne o lungo strade sterrate affiancate da siepi di bacche di rose.
Oggi pomeriggio andremo lassu' da qualche parte fra le colline,nella vigna dove il sole si attarda un po' di più e faremo merenda contendendo agli uccelli qualcuno dei grappoli d'uva rimasti sulle viti perchè non ancora maturi al tempo della vendemmia.Sarà il nostro modo di festeggiare " l'estate di San Martino ",quando il tepore di queste bellissime giornate di novembre ruba il posto alle gelate,quando il mosto si fa vino,quando si arrostiscono le castagne e si stappano i novelli.













San Martino è un giorno che mi è molto caro perchè è la festa del borgo nella città in cui sono nata dove le vigne sono assenti ma  dove si festeggia  in ricordo di quel gesto generoso che vuole protagonista un giovane cavaliere che   sulla strada che dall'Italia portava in Francia ad Amiens incontrò lungo il suo cammino un povero vestito di cenci.Il buon cavaliere si  fermò,sguainò la spada e, tagliato in due il suo mantello,gliene offrì la metà.
Questa sera puntualmente come ogni anno leggeremo " La leggenda di San Martino ",un racconto particolarmente simbolico e atteso che ogni anno non manca di commuovere e di suscitare ammirazione nei miei due pezzettini adorati ed anche in  babbo e mamma.

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