Oggi pomeriggio andremo lassu' da qualche parte fra le colline,nella vigna dove il sole si attarda un po' di più e faremo merenda contendendo agli uccelli qualcuno dei grappoli d'uva rimasti sulle viti perchè non ancora maturi al tempo della vendemmia.Sarà il nostro modo di festeggiare " l'estate di San Martino ",quando il tepore di queste bellissime giornate di novembre ruba il posto alle gelate,quando il mosto si fa vino,quando si arrostiscono le castagne e si stappano i novelli.
San Martino è un giorno che mi è molto caro perchè è la festa del borgo nella città in cui sono nata dove le vigne sono assenti ma dove si festeggia in ricordo di quel gesto generoso che vuole protagonista un giovane cavaliere che sulla strada che dall'Italia portava in Francia ad Amiens incontrò lungo il suo cammino un povero vestito di cenci.Il buon cavaliere si fermò,sguainò la spada e, tagliato in due il suo mantello,gliene offrì la metà.
Questa sera puntualmente come ogni anno leggeremo " La leggenda di San Martino ",un racconto particolarmente simbolico e atteso che ogni anno non manca di commuovere e di suscitare ammirazione nei miei due pezzettini adorati ed anche in babbo e mamma.
Nessun commento:
Posta un commento